venerdì 14 ottobre 2016

Insieme nella speranza

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Verso la commemorazione comune cattolica-luterana del quinto centenario della Riforma.
 
Il 31 ottobre a Lund e a Malmö, in Svezia, la Chiesa cattolica e la Federazione luterana mondiale commemoreranno congiuntamente, per la prima volta nella storia e a livello mondiale, il cinquecentesimo anniversario della Riforma. In preparazione dell’evento, il cardinale presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani e il reverendo segretario generale della Federazione luterana mondiale hanno scritto insieme un articolo — diffuso sul sito della Lutheran World Federation — che sottolinea i passi in avanti compiuti in quasi cinquant’anni di dialogo internazionale tra le due comunità. Ne pubblichiamo una nostra traduzione.
(Kurt Koch e Martin Junge) Nella città tedesca di Wittenberg, il monaco Martin Lutero nel 1517 contestò pubblicamente la diffusa pratica della vendita delle indulgenze. Lo fece sulla base delle sue convinzioni teologiche e spirituali. In un contesto già di per sé molto complesso di mutamenti sociali, politici ed economici, la sua protesta pubblica scatenò un profondo processo di cambiamento.
Lutero non aveva mai avuto intenzione di fondare una nuova Chiesa, ma l’evolversi degli eventi alla fine portò a una divisione del cristianesimo d’Occidente, a conflitti e a violenza, con conseguenze sentite ancora oggi. Finora, gli anniversari dei centenari della Riforma sono stati fonte di polemica e confronto tra le due confessioni.
Questa volta sarà diverso. Il 31 ottobre 2016 Papa Francesco, per la Chiesa cattolica, e il vescovo Munib Younan e il reverendo Martin Junge, in rappresentanza della comunione mondiale delle centoquarantacinque Chiese che fanno parte della Federazione luterana mondiale, invitano a una celebrazione commemorativa comune per inaugurare il cinquecentesimo anniversario della Riforma. Per la prima volta nella storia, cattolici e luterani in tutto il mondo ricorderanno insieme la Riforma. Questa pietra miliare è espressione dei progressi compiuti in cinquant’anni di dialogo internazionale tra cattolici e luterani. Avviato sulla scia delle importanti deliberazioni del concilio Vaticano II, questo dialogo ha portato alla comprensione reciproca. Ha contribuito a superare molteplici difficoltà e in più ha creato fiducia. Ha confermato la convinzione comune che le cose che uniscono cattolici e luterani sono più di quelle che li dividono. Ha dato espressione alla profonda convinzione di fede che sia i fedeli cattolici sia i fedeli luterani per mezzo del battesimo sono chiamati a essere parte dell’unico Corpo di Cristo.
La commemorazione della Riforma evidenzia però anche il rafforzamento dei rapporti e la comprensione reciproca più profonda, raggiunti nel servizio e nella testimonianza in molte parti del mondo. Cattolici e luterani si sono avvicinati gli uni agli altri, spesso in contesti estremamente difficili caratterizzati da persecuzione, oppressione e sofferenza. Fra i molteplici accordi sortiti da decenni di dialogo riveste una particolare importanza la Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione, firmata dalla Chiesa cattolica e dalla Federazione luterana mondiale nel 1999. Con questo documento, la tradizione cattolica e quella luterana hanno superato gli effetti divisori di quello che nel XVI secolo era un motivo centrale di controversia. Questa pietra miliare nei rapporti ecumenici tra cattolici e luterani costituisce il fondamento teologico per la commemorazione comune, che rende possibile l’impegno pubblico ad abbandonare i conflitti del passato e ad aprirsi all’unità alla quale la Chiesa è chiamata.
La commemorazione comune in Svezia, che include una funzione ecumenica nel duomo di Lund e una manifestazione aperta a tutti nello stadio di Malmö, ha il significativo tema «Dal conflitto alla comunione. Uniti nella speranza». Dal conflitto alla comunione è anche il titolo di una relazione della Commissione internazionale luterana-cattolica per l’unità. Tale documento illustra la comprensione comune della storia della Riforma, analizza le questioni teologiche controverse e descrive quelle differenze che oggi, sulla base del dialogo e della comprensione comune alla quale quest’ultimo ha portato, possono essere considerate superate. La relazione, inoltre, indica gli interrogativi che richiedono maggiore approfondimento teologico e accordo, specialmente riguardo la comprensione della Chiesa, del ministero e dell’eucaristia.
La funzione commemorativa comune include nella struttura liturgica i temi del ringraziamento, della penitenza e dell’impegno per una testimonianza comune. Ringraziamento per il dono della Parola di Dio e i modi nuovi in cui ha parlato, e in cui ancora oggi continua a parlare, nella Chiesa e nel mondo. Ma anche ringraziamento per i doni particolari che la Riforma ha portato, nonché per i doni che luterani e cattolici si riconoscono reciprocamente. Penitenza perché evidenziando le differenze è andata persa l’unità della Chiesa. Ma anche penitenza dinanzi all’immensa sofferenza che la popolazione ha dovuto sopportare a causa di una disputa teologica, che si è aggiunta a una ricerca di predominio politico che alla fine l’ha strumentalizzata. Di conseguenza, nel XVI e XVII secolo in Europa sono state condotte lunghe “guerre di religione”. Impegno per una testimonianza comune: è vero che luterani e cattolici continuano a essere alla ricerca dell’unità, ma nulla impedisce loro di testimoniare insieme la gioia, la bellezza e la forza trasformatrice della fede, specialmente nel servizio ai poveri, agli emarginati e agli oppressi. La commemorazione comune invita i fedeli cattolici e quelli luterani a donare, in virtù della misericordia che ricevono in Cristo e per Cristo.
Questi tre elementi verranno ripresi nella funzione ecumenica nel duomo di Lund, come anche nella dichiarazione comune che verrà firmata da Papa Francesco e dal vescovo Munib Younan, presidente della Federazione luterana mondiale. Al terzo elemento — l’impegno per una testimonianza comune — verrà a sua volta dato ancor più risalto nello stadio di Malmö, che può accogliere fino a diecimila partecipanti. Nell’ambito di questa manifestazione pubblica, la sezione per il servizio nel mondo della Federazione luterana mondiale, che attualmente serve oltre 2.300.000 rifugiati nel mondo, e Caritas Internationalis, che è presente in centosessantaquattro paesi e offre un’assistenza straordinaria alle persone bisognose, con la firma di un accordo ufficiale suggelleranno la loro futura cooperazione. In tale contesto, le testimonianze personali, i canti e gli scambi di riflessioni tra fedeli cattolici e luterani sottolineeranno che l’impegno a lasciarsi alle spalle il conflitto non deve riguardare solo queste due confessioni, ma che darà frutto nel servizio compassionevole e amorevole al prossimo in un mondo ferito e diviso da conflitti, violenza e distruzione dell’ambiente.
Luterani e cattolici vengono esortati a lasciarsi alle spalle il loro conflitto e a volgersi verso il loro futuro comune, ma naturalmente questo importante passo storico non può essere compiuto separatamente dai loro altri molteplici rapporti ecumenici. Così, alla commemorazione comune parteciperanno anche altri rappresentanti ecumenici, accompagnando i loro interlocutori cattolici e luterani in questo significativo momento e incoraggiandoli con la propria presenza a intraprendere il cammino che si prospetta dinanzi a loro. Un simile contesto ecumenico sottolineerà anche la convinzione che la Riforma del XVI secolo non deve essere vista isolatamente e che altri movimenti riformatori l’hanno preceduta e seguita. Il movimento di riforma al quale Lutero ha dato il via è stato accolto in forme differenti nelle diverse tradizioni confessionali, che si identificano con esso nel modo a loro proprio.
In un mondo nel quale la comunicazione fallisce, in cui sempre più spesso vengono pronunciate parole accese che dividono, in cui la violenza e i conflitti aumentano, i fedeli luterani e cattolici attingono alla profondità della loro fede comune nel Dio uno e trino quando dichiarano pubblicamente: «Insieme, cattolici e luterani, si avvicineranno sempre più al loro comune Signore e Redentore Gesù Cristo. Vale la pena mantenere il dialogo. È possibile lasciarsi alle spalle i conflitti. L’odio e la violenza, anche motivati dalla religione, non dovrebbero essere banalizzati o perfino giustificati, bensì respinti con forza. I ricordi cupi possono affievolirsi. Una storia dolorosa non esclude la possibilità di un futuro ricco di promesse. È possibile arrivare dal conflitto alla comunione e percorrere questo cammino insieme e pieni di speranza. La riconciliazione reca in sé la forza di renderci liberi di volgerci gli uni verso gli altri ma anche di dedicarci agli altri nell’amore e nel servizio».
La commemorazione comune darà a cattolici e luterani un forte incoraggiamento per la loro testimonianza comune nel nostro mondo ferito, spezzato. Inoltre li spingerà a un dialogo ancor più appassionato, affinché le rimanenti differenze vengano superate ed essi possano ricevere e celebrare l’auspicata unità.


L'Osservatore Romano