mercoledì 16 marzo 2011

O siamo tentati in Adamo o siamo tentati in Cristo

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Questo breve brano è di Dietrich Bonhoeffer, pastore protestante (1) morto nel campo di concentramento di Flossenburg. Tratto dal suo libro dal titolo . "Si je n'ai pas l'amour".

La Sacra Scrittura non contiene, come potrebbe fare un libro di edificazione, un insieme di racconti di tentazioni umane o il modo in cui esse sono state vinte. In reltà ci riporta solo due teorie di tentazione: quella del primo uomo e le tentazioni di Gesù Cristo, cioè la tentazione che portò alla caduta dell'uomo e quella che portò alla caduta di Satana.
Tutte le altre tentazioni umane si riconducono a queste due tentazioni. O siamo tentati in Adamo oppure siamo tentati in Cristo. Cioè, o è tentato l'Adamo che è in noi, e ci sarà allora la nostra caduta, oppure Cristo in noi è tentato e ci sarà la caduta di Satana.
La tentazione di Cristo fu infinitamente più temibile di quella di Adamo. All'inizio infatti Adamo non aveva nulla in se stesso che potesse dare al tentatore dei diritti o un qualche potere. Cristo invece ha portato tutto il peso della maledizione e della condanna che è propria della carne. E tuttavia la sua tentazione era destinata a servire nel futuro alla salvezza di ogni carne tentata.
A differenza della tentazione di Adamo e di ogni tentazione umana, nel Vangelo il seduttore si avvicina lui stesso a Gesù (cfr. Mt.4,3). Mentre di solito si serve della creatura, qui è obbligato a combattere di persona. Ciò mostra con chiarezza che la tentazione di Gesù comprendeva anche tutte le altre.

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(1): Nato a Breslavia il 4 febbraio 1906, Bonhoeffer aveva ereditato dalla madre il bisogno spontaneo di venire in aiuto agli altri, assieme a una calma energica; dal padre aveva invece appreso una straordinaria preveggenza, la capacità di concentrarsi su qualunque soggetto, l’avversione per i luoghi comuni e una ferma adesione alla realtà, a tutto ciò che è umano.
Il giovane Dietrich, ottenuta l’abilitazione teologica nel 1930, esercitò per alcuni anni il ministero di pastore, fino a quando, nel 1935, la Chiesa confessante, formata da quei protestanti tedeschi che non erano disposti a compromettere la loro fede con i dettami del regime nazista, lo invitò a guidare il seminario per giovani pastori. Egli partì allora alla volta di Finkenwalde, dove per alcuni anni condivise tutto con i suoi allievi. A Finkenwalde Bonhoeffer si convinse della profonda necessità per il cristiano di rimanere fedele alla terra, alla realtà in cui è chiamato a investire, da creatura responsabile, il dono della fede. Alla chiusura forzata del seminario, Bonhoeffer si trasferì in America, dove visse un tempo d’inquietudine, al termine del quale ruppe gli indugi e rientrò a Berlino. L’8 aprile 1945, dopo due anni di prigionia, si compiva il suo destino. Reo di cospirazione contro Hitler, Bonhoeffer veniva condannato per ordine del Fuhrer in persona. Il 9 aprile muore appeso a un palo nel campo di concentramento di Flossenburg.