giovedì 24 marzo 2011

Corri dal medico e fatti curare.

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Dai "Discorsi" di san Giovanni il Mediocre, vescovo.

"Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura?" (Sal. 26,1). Era un grande servo quello che sapeva come, da dove e da chi era illuminato. Egli vedeva la luce, non questa che volge al tramonto, ma quella "che occhio non vide". Le anime illuminate da questa luce non cadono nel peccato, non incorrono nei vizi. Infatti il Signore diceva: "Camminate mentre avete la luce". Di quale luce parlava se non di se stesso, Lui che disse: "Io come luce sono venuto nel mondo", perchè chi vede non veda, e i ciechi ricevano la luce? E' il Signore dunque la nostra luce, il sole di giustizia che illuminò la sua Chiesa diffusa in tutto il mondo, e che il profeta proclamava: "Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura?".
L'uomo interiormente illuminato non zoppica, non si allontana dalla via, tollera tutto. Chi da lontano intravede la patria, è forte nelle avversità, non si rattrista per le difficoltà temporali, ma è stabilito in Dio: se il cuore è depresso sopporta ed è paziente per la sua umiltà. Questa "luce vera che illlumina ogni uomo" si dona a coloro che lo temono, penetra chi vuole e dove vuole, si rivela a chi il Figlio voglia rivelarla.
Colui che sedeva nelle tenebre e nell'ombra della morte, nelle tenebre del male e all'ombra del peccato, quando sorge la luce, ha orrore di sè, rientra in se stesso, si pente, arrossisce e dice: "Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò paura?".
Salvezza grande, fratelli miei. Questa salvezza non teme la fragilità, non ha paura della stanchezza, non fa conto del dolore. Dobbiamo dunque proclamare con pienezza e perfezione, non solo con la lingua, ma anche col cuore:
"Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò paura?". Egli illumina, Egli salva, di che temere? Vengano pure le oscurità delle tentazioni: il Signore è mia luce. Possono venire, ma senza frutto: assalgono il nostro cuore, ma non lo vincono. Venga pure la cecità delle passioni: il Signore è mia luce. Poichè lui stesso è la nostra forza, si dà a noi: anche noi diamoci a Lui. Correte dal medico finchè ne avete la possibilità, perchè non vi sia impossibile quando lo vorreste.