giovedì 24 marzo 2011

Ave piena di grazia

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sopra: Annunciazione (Kiko Arguello)
Per un commento alla Icona v. post dal titolo "Icone della Corona Misterica (1)" del 18.02.11

Le chiese d'oriente e d'occidente celebrano domani 25 marzo l'Annunciazione del Signore, che nella tradizione bizantina porta il nome di festa dell'Evangelizzazione della Madre di Dio.
In questa solennità si ricorda il celebre episodio biblico dell'annuncio recato dall'angelo a Maria di Nazaret.
Maria, presentata da Luca come personificazione del resto povero e umiliato di Israele, di coloro che non attendono altro che la venuta del Messia, è nell'episodio odierno della Scrittura colei che accogliendo mediante l'ascolto la parola di Dio recata dall'angelo, concepisce nel proprio grembo per opera dello Spirito santo il Figlio di Dio, la Parola dell'Altissimo fatta carne.
Maria è chiamata per questo nella tradizione patristica la nuova Eva, la madre di tutti i credenti: nei credenti, infatti, mediante la fede, il Signore ha deciso di stabilire la sua dimora.
Le prime tracce di una festa dell'Annunciazione risalgono alla prima metà del VI secolo, a Costantinopoli. La festa si diffuse progressivamente dalla capitale bizantina a tutto l'oriente e l'occidente. La sua collocazione nella data odierna, legata alla fissazione del Natale al 25 dicembre, le dona un tono marcatamente cristologico, rafforzato dal fatto che in occidente il 25 marzo era legato fin dall'antichità alla memoria dell'incarnazione, della passione e della resurrezione di Cristo.
Per mantenere il legame della festa odierna con il Natale e consentirne nel contempo la celebrazione solenne, l'antica liturgia mozarabica preferiva commemorare l'annunciazione il 18 dicembre, mentre quella siriaca dedica tuttora alla pericope lucana dell'annuncio a Maria le ultime due domeniche prima del Natale, quella ambrosiana riserva tale pericope per la domenica di avvento detta dell'Incarnazione.


TRACCE DI LETTURA
Oggi è rivelato il mistero che è da tutta l'eternità:
il Figlio di Dio diventa Figlio dell'uomo;
partecipando a ciò che è inferiore,
ci rende partecipi delle cose più alte.
Adamo all'inizio fu ingannato:
cercò di diventare Dio, ma non vi riuscì.
Ora Dio diventa uomo,
per divinizzare Adamo.
Si rallegri la creazione ed esulti la natura:
l'arcangelo sta con timore davanti alla Vergine,
e con il suo saluto: «Rallegrati» reca
l'annuncio gioioso che il nostro dolore è finito.
O Dio, che ti sei fatto uomo per la tua misericordiosa compassione,
sia gloria a te!

Orthros, Liturgia ortodossa
PREGHIERA
Signore Dio nostro,
oggi noi riviviamo
l'annunciazione dell'angelo alla vergine Maria,
che accogliendo la tua parola
ha permesso al Verbo di farsi carne:
rendici disponibili come lei
a compiere la tua volontà
e ad acconsentire alla salvezza
che tu ci doni in Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore.

Riporto di seguito i Primi Vespri della Solennità, i testi del Messale e una traccia di Omelia a cura della Congregazione per il Clero.



PRIMI VESPRI

V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.


Inno
Ave, speranza nostra,
ave, benigna e pia,
ave, piena di grazia,
o Vergine Maria.

Ave, fulgida rosa,
roveto sempre ardente,
ave, pianta fiorita
dalla stirpe di Iesse.

In te vinta è la morte,
la schiavitù è redenta,
ridonata la pace,
aperto il paradiso.

O Trinità santissima,
a te l'inno di grazie,
per Maria nostra Madre,
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Dal ceppo di Iesse spunterà un germoglio,
una gemma fiorirà dalle sue radici:
su di lui si poserà lo Spirito di Dio


SALMO 112
Lodate, servi del Signore, *
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore, *
ora e sempre.

Dal sorgere del sole al suo tramonto *
sia lodato il nome del Signore.
Su tutti i popoli eccelso è il Signore, *
più alta dei cieli è la sua gloria.

Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell'alto *
e si china a guardare nei cieli e sulla terra?

Solleva l'indigente dalla polvere, *
dall'immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i principi, *
tra i principi del suo popolo.

Fa abitare la sterile nella sua casa *
quale madre gioiosa di figli.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Dal ceppo di Iesse spunterà un germoglio,
una gemma fiorirà dalle sue radici:
su di lui si poserà lo Spirito di Dio


2^ Antifona
Il Signore gli darà il trono di Davide suo padre,
e regnerà in eterno


SALMO 147
Glorifica il Signore, Gerusalemme, *
loda, Sion, il tuo Dio.
Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, *
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli ha messo pace nei tuoi confini *
e ti sazia con fior di frumento.
Manda sulla terra la sua parola, *
il suo messaggio corre veloce.

Fa scendere la neve come lana, *
come polvere sparge la brina.
Getta come briciole la grandine, *
di fronte al suo gelo chi resiste?

Manda una sua parola ed ecco si scioglie, *
fa soffiare il vento e scorrono le acque.
Annunzia a Giacobbe la sua parola, *
le sue leggi e i suoi decreti a Israele.

Così non ha fatto *
con nessun altro popolo,
non ha manifestato ad altri *
i suoi precetti.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
Il Signore gli darà il trono di Davide suo padre,
e regnerà in eterno


3^ Antifona
Oggi il Verbo eterno,
nato dal Padre prima dei secoli,
ha umiliato se stesso,
è divenuto uomo mortale


CANTICO Fil 2, 6-11 Cristo servo di Dio
Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, *
non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio;

ma spogliò se stesso, †
assumendo la condizione di servo *
e divenendo simile agli uomini;

apparso in forma umana, umiliò se stesso †
facendosi obbediente fino alla morte *
e alla morte di croce.

Per questo Dio l'ha esaltato *
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;

perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi †
nei cieli, sulla terra *
e sotto terra;

e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il Signore, *
a gloria di Dio Padre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona
Oggi il Verbo eterno,
nato dal Padre prima dei secoli,
ha umiliato se stesso,
è divenuto uomo mortale


Lettura Breve 1 Gv 1, 1-3a
Vi annunziamo ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita. Poiché la vita si è fatta visibile, noi l'abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi. Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi.


Responsorio Breve
R. Un germoglio spunterà da Iesse, * una stella da Giacobbe.
Un germoglio spunterà da Iesse, una stella da Giacobbe.
V. Dalla Vergine nascerà il Salvatore,
una stella da Giacobbe.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Un germoglio spunterà da Iesse, una stella da Giacobbe.


Antifona al Magnificat
Lo Spirito Santo scenderà su di te, Maria;
come ombra si stenderà su di te
la presenza dell'Altissimo


CANTICO DELLA BEATA VERGINE
(Lc 1, 46-55)
Esultanza dell'anima nel Signore

L'anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

Antifona al Magnificat

Lo Spirito Santo scenderà su di te, Maria;
come ombra si stenderà su di te
la presenza dell'Altissimo


Intercessioni

Con animo fiducioso invochiamo Dio Padre che oggi per mezzo dell'angelo ha annunziato a Maria il messaggio della salvezza:
Signore, donaci la tua grazia.

Hai eletto la Vergine Maria, perché divenisse madre del tuo Figlio,
- guarda con bontà a tutti coloro che attendono la redenzione.

Per bocca dell'angelo hai annunziato a Maria la gioia e la pace,
- dona al mondo la gioia e la pace del tuo regno.

Per opera dello Spirito Santo e con l'assenso di Maria Vergine hai fatto abitare fra noi il tuo Verbo eterno,
- disponici ad accogliere il Cristo come lo accolse la Vergine Maria.

Tu che innalzi gli umili e colmi di beni gli affamati,
- aiuta i deboli, solleva gli sfiduciati, conforta i morenti.

Dio grande e misericordioso, a cui nulla è impossibile,
- salvaci dal peccato e dalla morte e dona ai nostri defunti l'eredità eterna.

Padre nostro.
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.


Orazione

O Dio, tu hai voluto che il tuo Verbo si facesse uomo nel grembo della Vergine Maria: concedi a noi, che adoriamo il mistero del nostro Redentore, vero Dio e vero uomo, di essere partecipi della sua vita immortale. Per il nostro Signore.

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.

R. Amen.



MESSALE

Antifona d'Ingresso Eb 10,5.7
Disse il Signore, quando entrò nel mondo:
«Ecco, io vengo
per fare, o Dio, la tua volontà».


Colletta
O Padre, tu hai voluto che il tuo Verbo si facesse uomo nel grembo della Vergine Maria: concedi a noi, che adoriamo il mistero del nostro Redentore, vero Dio e vero uomo, di essere partecipi della sua vita immortale. Per il nostro Signore...


LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Is 7,10-14
Ecco la vergine concepirà.

Dal libro del profeta Isaìa

In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto».
Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele, perché Dio è con noi».


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 39
Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo».

«Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».

Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.

Non ho nascosto la tua giustizia
dentro il mio cuore,
la tua verità e la tua salvezza
ho proclamato.


Seconda Lettura
Eb 10,4-10

Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà.

Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, è impossibile che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice:
«Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
Non hai gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
Allora ho detto: “Ecco, io vengo
– poiché di me sta scritto nel rotolo del libro –
per fare, o Dio, la tua volontà”».
Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo a fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.


Canto al Vangelo
Lc 1,28.38

Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio.
Nel tempo pasquale: Alleluia, alleluia.

Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te.
Eccomi, sono la serva del Signore.

Oppure: Gv 1,14
Il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria.

Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio.

Vangelo Lc 1,26-38
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Parola del Signore.







Traccia di Omelia (Congregazione per il Clero)

Riferendo le parole del Signore ad Acaz, Isaia scrive: «Chiedi per te un segno dal Signore tuo Dio» e, più oltre, riporta la promessa divina: «Il Signore stesso vi darà un segno». Il testo del profeta è racchiuso nella ‘tensione’ tra l’umano desiderio di un segno, da un lato e l’esplicita volontà di Dio di donare un segno, dall’altro. Il segno - atteso e promesso - allude all’Alleanza che costituisce la trama e l’orditura di tutta la drammatica veterotestamentaria. La creazione rappresenta oggettivamente il primo grande segno dell’Alleanza di Dio; il racconto genesiaco, alla chiusura di ogni giorno della creazione, riporta il giudizio compiaciuto del Signore: «E Dio vide che era cosa buona».
Se il sorgere dell’uomo tra le creature dice con chiarezza chi sia l’interlocutore dell’Alleanza di Dio, la successiva storia di Dio col popolo di Israele, testimoniataci da Isaia, esprime un’ulteriore dimensione di quest’Alleanza: il Signore è totalmente coinvolto con l’uomo. La vita dell’uomo - attesta la Scrittura - non rappresenta un episodio occasionale della storia del cosmo. Non si può tacere, certo, la dolorosa percezione umana della propria ambivalenza nello stare dinanzi a Dio, cosicché l’uomo si riconosce non solo come costitutivo desiderio di Infinito e come promessa, ma in lui v’è anche l’esperienza del proprio male, a tal punto da giungere, talvolta, a dubitare della propria bontà ultima.
La risposta di Dio suona sorprendente e straordinaria: “Il Signore stesso vi darà un segno”; Dio ha potere reale sulla storia, non l’abbandona a sé; Egli è il Signore ed agisce realmente ed efficacemente in essa. Dio non revoca il suo giudizio iniziale. Anzi lo compie fino ad introdurre l’uomo stesso in quel ‘riposo’ che sta al vertice del suo agire creazionale. Ed è per questo che suscita il grande «Sì» di Maria: per renderci certi che l’ultima parola su noi, sulla vita, sul mondo e sulla storia, sul male stesso, è la Sua! L’uomo esiste come un bene ed è guardato sempre come un bene da Dio. Dio è così umile da desiderare di lasciarsi arricchire dal dono che noi siamo per Lui; Egli è così grande da volersi stupire per il più piccolo dei «sì» che noi possiamo donare a Lui.
L’esito ultimo della volontà salvifica di Dio è il manifestarsi definitivo del disegno di Alleanza: «Il Dio con noi». Il dono del Figlio rappresenta l’epifania ultima di ciò che nella creazione e nell’Alleanza aveva avuto inizio. L’Alleanza infatti è in vista della comunione di Dio con l’uomo e dell’uomo con Dio. La volontà di Dio verso l’uomo è talmente potente che Egli si lega così intimamente alla creatura umana da assumere la natura di uomo. Ciò significa, viceversa, che il sogno originale dell’uomo - quello per cui Acaz dice che non “osa tentare il Signore” - si realizza a tal punto che l’uomo diventa «come Dio»; in questo scambio - incarnazione di Dio e divinizzazione dell’uomo - si compie l’espressione più sublime della comunione con Sé cui Dio ci chiama.
L’Autore della lettera agli Ebrei nel testo che, sintomaticamente, la Chiesa ci dona nella liturgia di questo giorno solenne, afferma: «Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre»: la crocifissione e la risurrezione di Cristo – compimento dell’unico dinamismo rivelativo di Dio – diranno l’irrevocabilità di questo ‘segno’ donato e di questo straordinario disegno. Siamo resi partecipi della santità di Dio stesso: “divinae naturae consortes”!
Luca, narrando il dialogo dell’Annunciazione, riferisce le sublimi parole pronunciate dall’Angelo: «Il Signore è con te»: questa diviene la ragione specifica per cui la Beata Vergine Maria è invitata alla gioia; l’iniziare della nuova Presenza di Dio è il motivo per cui Gabriele La saluta dicendoLe: «Rallegrati Maria». Con questo saluto e con questo lieto annuncio inizia in senso vero e proprio il Vangelo. La sua prima parola è «gioia»: la nuova gioia che proviene da Dio, dal Suo irrevocabile agire per noi e tra noi, e, più propriamente ancora, dal Suo essere «l’Emmanuele», la Communio divina cui ci è donato di partecipare.
In Maria e con Maria, Dio dice a ciascuno di noi, oggi, ancora una volta e per sempre: «È bene che tu sia. Io ti ricolmo di ogni Grazia»! Il segno certo è il Suo Figlio tra noi!